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Questo volume di fotografie di Luciano Romano si concentra su un soggetto architettonico particolarmente emblematico: le scale. Le scale sono la perfetta metafora dell'azione umana: trasformare la natura e costruire il mondo a propria immagine, tendere all'assoluto e al trascendente, sfidare la legge di gravità partendo dalla pesantezza e dall'opacità della pietra per mirare alla luminosità del cielo. Sono la soglia del divenire, dell'ascesa, del progresso; costruzioni nate per il collegamento funzionale tra i diversi piani diventano il tramite simbolico tra i diversi livelli della coscienza; il passaggio tra la materia e l'anima reso evidente dall'alternarsi di luce e ombra. Le fotografie raccontano questo processo di trasfigurazione, catturano lo sguardo e lo disorientano in un imprevedibile gioco combinatorio tra la geometrica rappresentazione del mondo visibile e la visione onirica. In esse gli elementi della realtà cedono il passo alla vertigine dei sensi, rivelando forme che s'inseguono con andamento ipnotico, rampe che si avvolgono verso un chiarore abbagliante o che sprofondano nel buio di una voragine senza fondo. Spazi fisici che alludono a stati d'animo. Le parole di Michel Serres, non meno affascinanti delle immagini, guidano il lettore attraverso la vertigine dell'ascensione e della discesa, in un percorso tra geometria, arte, musica e scrittura.